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Mentre sulla costa pacifica degli Stati Uniti e del Canada sono in atto terremoti e allerte tsunami, la costa orientale è ora minacciata da Sandy. Uragano dal nome docile, ma dalle intenzioni non certo delicate. Tutte le città degli stati uniti orientali stanno vivendo ore di panico e allerta per la prevista tempesta di intensità fuori da ogni comune previsione. Sandy secondo le osservazioni satellitari, pare si stia per unire ad altri due fenomeni atmosferici che le conferiranno un’intensità paragonabie solo alla tempesta che nel 1991 si abbattè su alcuni stati dell’est per una settimana intera. Questi i motivi per chiamarla “tempesta perfetta”, poichè secondo le stime dei metereologi, potrebbe causare danni da miliardi di dollari e precipitazioni di 20 centimetri che andranno a colpire 50-60 milioni di abitanti.

Gli stati del New Jersey e di New York sono già dichiarati in stato di emergenza. Chris Christie, governatore del New Jersey ha ordinato l’evacuazione ad Atlantic City di alcuni casinò dalle 16:oo loc. di domani, per possibili black-out e disagi che potrebbero durare anche per una decina di giorni.

A Manhattan verrà probabilmente chiusa la metropolitana e tutta la zona più vulnerabile a inondazioni; Wall Street e la Lower part, sono in fase di test informatici per i possibili black-out e problemi ai trasporti per cui si sta valutando il trasferimento di tutte le più importanti attività finanziarie in altri quartieri considerati fuori pericolo.

In West Virginia sono attese precipitazioni nel’ordine dei 2mt di accumulo.

L’uragano è sotto continua osservazione per conoscerne l’esatta direzione. Tutte le autorità americane degli stati che potrebbero essere coinvolti hanno invitato la popolazione a fare rifornimentti di generi alimentari necessari per al meno tre giorni, invito che ha subito causato il panico e folle di di gente che si ammassa nei supermercati. Il governatore del Connecticut, Dannel P. Malloy avverte: “Siate previdenti: calcolate che potrete essere nel mezzo di potenziali inondazioni, come non si sono viste negli ultimi 30 anni”.

Dopo il passaggio sui caraibi Sandy è stata momentaneamente ridimensionata a tempesta tropicale, ma nelle ultime ore ha ripreso la sua corsa vorticosa accelerando nuovamente alle 75 miglia/h, tornando alla classificazione di uragano. Le possibilità che la bufera possa colpire la costa orientale, raggiungendo anche gli stati di Ohio e Michigan, è salita al 90%, rispetto al 60% previsto due giorni fa.

Ad Haiti intanto si contano i danni e le vittime, le strade distrutte e le coltivazioni completamente cancellate e spazzate via dai violenti venti, allagamenti e fiumi in piena che trasportano fango e frammenti di ogni genere.

Lo scenario è catastrofico e il bilancio delle vittime è salito al momento a 51 e 200mila abitanti rimasti senza tetto. Il commento di un menbro dell’opposizione politica di Haiti : “non è normale che che ogni volta che piove si abbia una catastrofe in tutto il Paese“. Haiti non si scoraggia e i lavori di pulizia sono già iniziati e non saranno  nè semplici nè veloci.  L’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite riferisce che a  Les Cayes (Haiti), la tempesta ha scaricato al meno 27 pollici di pioggia in un periodo di sole 24 ore.

L’Uragano Sandy di categoria 2, ha attraversato il paese ad una forza superiore ai 150 km/h e le vittime totali causate negli ultimi tre giorni in tutta l’area caraibica sono salite a 64. Inizialmente Sandy si sarebbe dovuta fondere con un’altra perturbazione di bassa pressione proveniente dalle latitudini polari, portando con sè oltre alla pioggia anche un freddo tagliente. Il direttore del National Center di Miami, Rick Knabb, ha riferito che Sandy “colpirà duro” ad inizio settimana, tra lunedì e martedì.

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Un violento terremoto di M 7.7  ha colpito questa notte alle 3:04 UTC , la costa pacifica del Canada nella zona di Queen Charlotte Islands, con epicentro a 727km NO da Vancouver e 203km SW da Prince Rupert, con ipocentro a 17km di profondità. Anche se al momento nella zona interessata dal forte sisma non si registrano danni a persone o a cose, dal centro di monitoraggio Tsunami è stato emesso un allarme per le zone costiere delle isole Hawaii, nelle quali è stata ordinata la immediata evacuazione della popolazione per possibili onde anomale di grandi dimensioni, attese onde dai 3 ai 10 mt e di forte intensità. Gli abitanti sono stati invitati a spostarsi verso l’interno delle isole e soprattutto verso le montagne. Nel mentre le coste canadesi continuano a tremare pericolosamente.

Quanto pubblicato sul principale quotidiano locale, l’Honolulu Star Adviser online, le prime onde anomale attese intorno alle 09:30 italiane (nelle Hawaii saranno circa le 22:30 di sabato). Le aree più a rischio, secondo la protezione civile locale, sono Hilo (su Big Island, sud dell’arcipelago), Kahului (su Maui), Haleiwa (su Oahu, dove si trova la capitale Honolulu) e Hanalei (su Kauai, a nord dell’arcipelago). Intanto, le autorità Usa hanno ridimensionato il primo allarme tsunami che riguardava il sud dell’Alaska e le Colombia britannica canadese, dopo il forte sisma. Una piccola onda anomala è stata registrata a Craig, in Alaska, ma è stata inferiore alle attese, circa 10 centimetri, e non ha provocato nessun danno.

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Fonti:

http://terrarealtime.blogspot.it/

Hawaii – Allarme tsunami: coste evacuate e onde anomale