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Fare Musica, un progetto musicale tutto genovese 

Genova – Gli appassionati non si sono lasciati scappare questo evento, sabato 13 gennaio, affollando fino al tutto esaurito la Sala Teatro Carignano, gremita per l’iniziativa promossa dalla Associazione genovese Fare Musica, che nella cornice dello storico teatro ha coinvolto attivamente il pubblico con le esibizioni del coro Spirituals & Folk e della band JTEX – Joshua Tree Experience che, in un crescendo di ritmo, ha incendiato la platea.

https://youtu.be/lLOmZnhIOq8

FareMusica‘ continua quindi ad elaborare nuove proposte e progetti musicali, lottando in una città che sembra talvolta sorda ed ostica nel valorizzare, oltre agli ottimi musicisti del panorama genovese e ligure, ospiti di richiamo nazionale ed altri che hanno fatto il giro del mondo collaborando con artisti di primo livello.

 

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Il coro ‘Spitiruals & Folk‘, nasce nel 1994 e dopo molti anni di attività, conta attualmente 25 elementi a quattro voci miste, vantando un repertorio che va dai canti tradizionali Spiritual e Gospel, adattati senza alterarne l’originalità, arricchendosi inoltre di riuscite elaborazioni sperimentali riproponendo anche famosi pezzi del pop, del rock e di famosi musical come ‘Hair’ o ‘Jesus Christ Superstar’, sempre alla ricerca di nuove forme di espressione, che mantengano vivo e vitale l’interesse di chi canta e di chi ascolta.

 

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La band genovese ‘JT-EX‘ è composta da Gianmarco Farné (voce, Sheldon & the Rollin’Cats), Alessio Fistarol (batteria, Funkasso), Alberto Augugliaro (chitarra, Vico Road) e Marco Lauci (basso, Vico Road), ovvero ‘The Joshua Tree Experience‘, e si può annoverare l’onore di aver presentato per la prima volta sabato sera,  dopo la  prima versione di Bono &Co, la celebre “Where the streets have no name” insieme ad un coro (di cui a breve avremo il video completo). In seguito alle numerose prove nella nota saletta del CDM (Città della Musica), il risultato di fusione delle voci agli assoli di Farnè e agli strumenti della band, è stato davvero estimabile e piacevole; il pezzo in sé, anche attraverso la sperimentazione dei musicisti, è stato valorizzato con rispetto, essendo una delle canzoni più belle e conosciute dello storico album degli U2, che la band rappresenta senza ostentare copiature, ma liberando la propria originalità e stile. Insieme a Fare Musica e il coro Spirituals & Folk, diretto dalla bravissima e sorridente italo-australiana Nina Taranto, la JT-EX ha voluto mettere in scena uno spettacolo particolarmente ambizioso e unico nel suo genere, riuscendo pienamente nell’intento.

Ai prossimi appuntamenti musicali;)

M.L.C.

Link:

https://www.facebook.com/faremusicagenova/

https://it-it.facebook.com/

https://www.facebook.com/Spiritualsandfolk/

ESCOBAR – “SUR”

Prodotto dall’etichetta INRI, ha già scalato le vette delle hit di MTV…Lei è esplosiva, graffiante e ribollente di energico sangre cileno. I musicisti che la accompagnano nelle varie collaborazioni e live, durante i suoi numerosi concerti, sono tra i più rinomati sulla scena musicale indipendente genovese e italiana.

Impossibile non ballare 😊

Per ora, per chi ancora non avesse avuto il piacere di ascoltarla…qui il singolo “SUR”. Check it out!!!

 

Loro sono pirati, esploratori, naufraghi. Sono giovani e pieni di energie. Genovesi, impegnati in vari progetti culturali e festival musicali, in cui han fatto ballare mezza Genova e per tutta l’estate 2016, come la Notte Greenfog all’interno della rassegna Cresta che si è svolta ai Giardini Baltimora (o Di Plastica) durante lo scorso agosto 2016. Loro sono Mattia Cominotto, Riccardo Armeni, Fabrizio Gelli, Stefano Piccardo, Saverio Malaspina, provenienti da altre famose formazioni come i Meganoidi, i Numero 6 e gli Esmen. Il singolo “La verità”, si avvale della collaborazione e incursione musicale di Davide Toffolo (Tre Allegri Ragazzi Morti) ed apre i i battenti al prossimo nuovo album in uscita il 9 settembre “Lingua Nera”. Il video girato da Stefano Poletti, ha come sfondo La Castagnola, l’agriturismo di Stefano Piccardo, un’ambientazione bucolica, tra fieno e api, cibo sano e buonissimo 😉 , bambini e giochi. Il viaggio continua e  gli Od Fulmine continueranno a far da sottofondo alle prossime avventure rocambolesche. Stay Tuned…;)

 

Alluvione-4Nessuna allerta diramata dal centro Arpal fino alle 23:50 circa della scorsa notte, solo degli avvisi. Sms che si ricevono solo se abbonati. Organizzazione assente, o davvero carente, dell’amministrazione comunale, che nella conferenza stampa, ne esce con informazioni frammentarie. I lavori si stanno facendo, i problemi sono le gare di appalto, che come sappiamo già da precedenti fatti, hanno tempi lunghissimi per essere vinte, accettate, esaminate e forse poi messe in atto. Oltre ai tempi, i costi. I finanziamenti che non arrivano e i pochi soldi che ha a disposizione il comune vengono spesi alla bella e meglio, nelle opere meno costose, nei “tapulli”, diciamo a Genova. Certo è che io sono mesi che guardo il letto del Torrente Bisagno e mi chiedo come mai ai margini ci sia una selva densa, certo non ci sono più lavatrici, motorini, mobilio vario, però anche le piante hanno la loro funzione…a volte utile, nel caso del contenimento di frane, a volte pericolosa, se intasano il letto di un Torrente, che dopo un’ora di pioggia si trasforma in un fiume in piena, in uno tzunami che arriva dai monti. Ma il problema non sono le piante, e nemmeno forse i tombini carichi dirumenta, foglgenova-alluvione-9-ottobre-2014-252671ie, e cicche di sigaretta, che qualche volontario ha disintasato qualche giorno fa, come se avesse sentito l’odore dell’acqua nell’aria; il problema è che questi fiumi, o torrenti liguri, il Bisagno in primis, il Fereggiano, lo Sturla, il Chiaravagna, etc, sono stati strozzati dal cemento, dalla speculazione edilizia che non si è fatta scrupoli negli ultimi 50 anni del disagio idrogeologico che esiste da sempre in questa regione. Da sempre l’uomo strozza la Natura e la Natura, prima o poi, bene o male, si rivolta. Gli enti conoscono benissimo la situazione, il vero problema è l’informazione, poi ci sono i soldi, l’economia, gli investimenti fatti a caso, come dare la precedenza a Expò 2015 (tra l’altro fatta con soldi  dalle mafie), invece che a finanziare le opere per togliere dal rischio di morte i cittadini italiani. Questo è raccapricciante, è triste, che nessuno, il sindaco e la sua giunta non stiano pubblicamente facendo pressione al governo, alla luce del sole, in modo che anche noi possiamo avere voce in capitolo, che nessuno si preoccupi della sicurezza in questo paese, nessuno dia voce a scienziati, a geologi, alle persone qualificate. Nessuno ha idea di cosa voglia dire agire per priorità mettendo in testa la vita delle persone, la qualità dell’aria che respiriamo, la qualità delle strade su cui facciamo camminare i n1937500_982313831798198_1206414744954831284_nostri figli, le persone anziane che si inciampano nei buchi sull’asfalto.Non ci sono i mezzi??? Eccome se ci sono!!! Il problema è che il completo che indossa la moglie di Renzi fa più notizia, e allora si parla di quello per 20 minuti nei telegiornali, invece di fare il punto della situazione idrogeologica a livello nazionale. Il problema è ben più vasto, e a quanto pare i modelli matematici dei meteorologi non servono più a molto; i fenomeni sono diventati così imprevedibili?

 

 

Non si può prevedere un terremoto, ok. Ma un “temporale autorigenerante” cosa è? Io non avevo mai sentito questo termine e non so come funzioni. Ecco un link dove viene spiegato abbastanza semplicemente: http://meteolive.leonardo.it/news/MeteoLive-school/18/cos-un-temporale-autorigenerante-/34476/

Sta di fatto che, come cita l’articolo linkato,  questa previsione del <<“cluster multicellulare con rigenerazione sopravvento”. In entrambi i casi ci troviamo dinnanzi alla stessa struttura temporalesca, molto temibile poichè spesso responsabile di alluvioni lampo e di nubifragi di particolare abbondanza e persistenza.>>, poteva portare a pensare i nostri amici dell’Arpal di diramare un Allerta1, per precauzione, dato che è un fenomeno di grande estensione ed imprevedibilmente pericoloso, e questo avrebbe tenuto la gente a casa, avrebbe smosso il comune a sollecitare misure di sicurezza più adeguate e tempestive e forse avrebbe salvato la vita che si è persa. Invece il Sindaco Marco Doria, nonostante gli avvisi, è andato al teatro tranquillo, finchè il telefono non ha iniziato a squillare, avvisandolo che quegli avvisi si erano trasformati in una nuova tragedia.

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Il punto sul clima:

Il motivo principale di questi eventi è la temperatura ancora alta dei mari che in autunno si scontra con l’aria fredda soprastante creando, in parole povere, condensa, energie che si accumulano anche livello elettromagnetico, creando nubi che si scontrano con forza e si rigenerano continuamente. Ora, posto che questo fenomeno a livello oceanico, ha provocato uragani come Sandy e altri tifoni devastanti degli ultimi anni, viene spontaneo dedurre che chi parla di surriscaldamento globale fuori controllo, non sia proprio uno stupido. A quanto pare l’Autunno è sempre esistito, i temporali forti autunnali anche. Come possiamo notare però, i fenomeni si stanno rinforzando e non sono più analizzabili dai normali modelli utilizzati dai centri meteo, non c’è modello matematico che possa prevedere un innalzamento delle temperature mai toccato da quando esistono questi strumenti?

L’equilibrio climatico è delicatissimo, basta un innalzamento di un solo grado della media stagionale delle acque marine per scatenare questo putiferio. Un solo grado celsius basta a scombinare ogni previsione, a destabilizzare i cicli acqua/aria nell’atmosfera e le correnti. Quindi gli errori più grandi sono già stati fatti dall’Uomo, che incurante, continua ad “utilizzare” il pianeta come fosse usa&getta, ora bisogna aprire gli occhi davanti ad una realtà che non si può più nascondere, è davanti a tutti. Quindi, oltre a demonizzaare le amministrazioni locali, lo stato, giustamente perché potrebbero fare molto di più, iniziamo a darci una regolata, ad amare il nostro ambiente, perché, volenti o nolenti, è l’unico che abbiamo.

 

 

Fonte: http://www.media.inaf.it

Leggete nota su You Tube…

http://www.n3kl.org/sun/noaa.html
http://terrarealtime.blogspot.it/2012/10/forte-tempesta-geomagnetica-in-corso.html
http://www.ogginotizie.it/174399-allarme-tempesta-solare-categoria-g4/#.UGllhq7QvVU

Paguro-lampadina

Sono stufa di vivere in mezzo alla vostra immondizia!!!

Arrivare in spiaggia e doversi fare spazio tra le persone è cosa da poco e molto comune soprattutto nelle spiagge del litorale cittadino, ma doversi fare spazio tra i rifiuti e ben più grave.

Noto lido genovese, primi di Agosto, chi è già in ferie, chi si gode il post-lavoro e vuole sdraiarsi al sole per due ore, come me.

Sono le 5pm passate e l’arenile è ancora gremito.

Primo impatto: la “puzza”, l’odore acre del mare, misto però, all’olezzo di fogna, davvero poco accogliente,  che gira  e si mescola insieme al vento e ti arriva addosso come una sberla, e si vorrebbe già scappare, se non fosse agosto, e se la voglia di tuffarsi in mare non fosse comunque imperante, dati i 30°C.

Ci si sdraia, tra una piuma di piccione, una ventina di cicche di sigaretta da spostare coi piedi, qualche confezione di prodotti per il sole finiti, posate di plastica, etc

Ci si sdraia, tra un moscerino e un pappatacio, tra un piccione che ti cammina sull’asciugamano e le ciabatte di quello affianco mollate lì manco fosse in camera sua…vabbè.

Ok, ora possiamo tuffarci. Dalla strada la prospettiva ingannava…ma non appena siamo sulla battigia io rimango a bocca aperta vedendo bambini di ogni età sguazzare letteralmente in una zuppa di immondizie varie. Assorbenti, pezzi di plastica, sacchetti, ciabatte e chi più ne ha più ne metta, qualcosa di oblungo e marrone che poco ha da ingannare la vista, sperando che non inganni il tatto, se si dovesse rischiare una collisione.

Litorale di Sturla – Anni ’60

L’unico modo per vincere quello strato di sporcizia fetida, è tuffarsi dove l’acqua arriva ancora alle caviglie e nuotare un metro al meno sott’acqua, finchè tiene il fiato, finchè non si è abbastanza al largo. Sbucare fuori con la testa, riprendere respiro e guardare una spiaggia, quello che era un tempo e quello che è oggi, da una prospettiva inquietante.

Troppa gente e troppo “indiscipliniata”.

Tornare a riva, sdraiarsi ancora un po’, fino a quando le ombre piano piano si allungano e la gente inizia ad andare via dalla spiaggia.

Davanti a me, una tipica famiglia al completo, organizzata a dovere (gli mancava solo la teglia di lasagne…), ombrellone, sdraio, asciugamani, borsa frigo, settimana enigmistica, riviste, frutta…salvagenti, braccioli, giochi da spiaggia etc…mi chiedevo mentre li osservavo, se fosse così necessario portarsi tutta quella roba in spiaggia, traslocare praticamente tutta casa, per un giorno, o frose solo un pomeriggio, al mare?! In effetti prima di andare via, tutti carichi come muli, anche i bambini, è passata al meno mezz’ora, “tu prendi quello, io questo..”, ma quando ormai ci voltano le spalle e si vedono solo le loro sagome in lontananza, mi accorgo che hanno scordato qualcosa…le ombre allungate mettono in evidenza i profili in controluce, e dove prima c’era il loro accampamento, qualcosa rimane, un profilo innaturale, il riflesso di qualcosa che sabbia non era, pietre nemmeno….mi alzo, mi avvicino e scorgo meglio il profilo di alcune bottiglie di plastica vuote, un sacchetto pieno di torsoli di mela e altri avanzi di cibo, scottex sporchi, bicchieri di plastica. Un bel gruzzoletto di spazzatura.

Come se non bastasse, la famiglia affianco fa lo stesso, la coppietta pure, i ragazzini in gruppo figuriamoci…e si accumula e si ammassa, fino al calar del sole, quando la marea sale, e le onde, eh si, ci pensano loro a fare piazza pulita, al meno fin dove arrivano, e così il calderone aumenta il suo volume, trasformando il mare e il litorale in una discarica, in una zuppa salata velenosa, oleosa, plasticosa, pericolosa, sia per i pesci che per noi “umani”.

Tornando alla famigliola di lercioni, stavo per inseguirli e fargli vedere che a soli 4 metri da dove stavano loro, c’era un bel bidone della spazzatura….per altro controllato dopo, e praticamente vuoto…ma, ahimè, ho rinunciato allo spreco di fiato.

Ecco mi chiedo, se queste sono le stesse persone che vorrebbero bruciare i campi di zingari perchè fanno sporco, o che magari in casa fanno le mogli patite e maniacali per la pulizia, quelle che vedono i microbi su ogni superficie, o magari fanno così pure in casa loro!!???

La possibilità di non sporcare esiste, ma nessuno la apprezza. Si sentono lamentele sulla sporcizia, ma su tre persone, due si lasciano dietro i loro resti di sigarette, chewing-gum, sacchettini e qualsivoglia rumenta che non serve più.

Quel gesto, il gesto di far cadere per caso lo scontrino a terra, usciti dai negozi, il gesto di cacciare rumenta dal finestrino dell’auto, il gesto di allegerirsi di ciò che non ci serve più, lasciandolo a mezzo, mi chiedo se non sia altro che un azione di delega e non di responsabilità. Un gesto così poco elegante, quando basterebbe così poco per essere semplicemente “civili” e disporre di spiagge pulite, strade pulite e un ambiente sano per tutti.

Due anni fa or sono, era Novembre e a Genova si teneva il Festival della Scienza. Oramai i media pullulavano di speculazioni su una supposta “fine del mondo” prevedibile per il 2012. Le ipotesi più variegate si sono susseguite, libri di autori che in realtà sono presentatori televisivi, da Roberto Giacobbo di “Voyager”  ad Alessandro Cecchi Paone, per non citare persone ben più degne di nota scientifica e professionale o altri fantasticatori che hanno avuto modo di pubblicare facilmente, dato l’argomento di interesse pubblico. Ma quali sono i fondamenti su cui questi autori si stanno basando, quali sono  le fonti storiche e scientifiche su cui poter speculare e su cui invece poter divulgare informazioni plausibili, magari più meritevoli di riflessione?

In questa categoria vorrei proporre approfondimenti di ordine storico e scientifico, per quanto nelle mie possibilità. Analizzerò tutto ciò che ho raccolto attraverso la rete, con mente scettica ed aperta allo stesso tempo, senza però lasciarmi fuorviare. I miei acerbi studi di archeologia e  le mie basi di astronomia, faranno da ammortizzatori ad un punto di vista che denota la mia indole sognatrice, e le scoperte scientifiche di cui potrò disporre, faranno da perno e da confronto ad ogni riflessione.

Mi avvarrò della collaborazione di archeologi, scienziati, giornalisti e storici per poter proporre un’informazione il più completa possibile.

Oggi i segni di uno sconvolgimento planetario non sono imminenti, ma si possono vedere sugli schermi, ad ogni edizione di telegiornale. Quel novembre 2009 mi recai insieme al mio collaboratore, il giornalista e scrittore storico, Roberto Roggero, all’Osservatorio del Righi, ai piedi del Forte Sperone, uno dei sette forti sulle colline sopra la città di Genova. I telescopi dell’osservatorio erano di libero accesso al pubblico variegato, tra bambini e anziani e giovani assetati di conoscenza. La visione di Andromeda, di Giove, che brillava fulgido nei cieli già da tutta l’estate, è stata un’esperienza da togliere il fiato. L’incontro si è chiuso con una presentazione tenuta dal noto astronomo e responsabile dell’osservatorio, Walter Riva, che raccontava attraverso proiezioni di immagini,  come le macchie solari fossero state parte della ricerca del grande Galileo Galilei, che per primo aveva osservato. Le domande erano aperte e si è venuto a creare un bel dibattito tra pubblico ed esperti. Verso la fine della serata, purtroppo, si è aperto il curioso discorso sulla possibile “fine del mondo”, ed io non mi sono lasciata scappare l’occasione: “Ne vediamo di tutti i colori dalla rete ai programmi tv, da Nibiru, a grandi asteroidi in collisione con la terra, allineamenti di pianeti, e il sole che potrebbe abbrustolirci da un momento all’altro…mi scusi, secondo lei, quale di queste tante ipotesi è la più veritiera, quale è appoggiata da studi scientifici verificabili???”

Punto per punto, abbiamo dissezionato insieme le domande tra vero e falso.

  • Nibiru, e le foto che girano in rete sono assolutamente dei falsi; se esistesse un pianeta di tali dimensioni, dopo svariate ed accurate spedizioni spaziali, osservazioni con telescopi ad alta definizione in orbita ad anni luce attorno al sistema solare…beh, se ci fosse, si sarebbe visto o quanto meno, si sarebbero osservate anomalie a livello gravitazionale, che non ci sono state e non ci sono.
  • L’asteroide Aphosis 2004 MN4? Anche riguardo a questo è tutto esagerato, vi sono più possibilità di vincere al super.enalotto che questo asteroide si possa schiantare o anche solo sfiorare l’orbita terrestre. L’allarme del suo impatto nel 2009, tra l’altro, è stato breve ed è rientrato già da due anni. L’asteroide rimane sotto osservazione costante, identificato come di Livello 1, e se ne riparlerà tra qualche anno, perchè nel 2036 potrebbe riavvicinarsi alla terra.
  • I Maya?  Beh questo popolo, come altri nell’antichiìta (vedi i Sumeri), erano dei geni del calcolo astronomico, seguivano con una perfezione inpressionate le orbite di Venere, Luna e Sole, conoscevano la precessione degli equinozi e avevano un calendario che poteva essere utilizzato per circa 26mila anni….si, fino al 2012…si, il loro calendario finisce con il coincidere del solstizio di inverno del 2012. Questo però, non ci da prova di una fine del tempo, del pianeta, dell’umanità. Non vi sono prove epigrafiche, che possano indicarci con precisione una “fine”. Finisce un calendario che per quanto ne sappiamo noi, essendo ad andamento circolare, potrebbe rappresentare solo dei cicli, e per questo essere riutilizzato, ripartendo dall’inizio. Chiude solo un ciclo astronomico.

I maya però si possono ricollegare all’attività solare.

Infatti conoscevano molto bene i cicli di inattività e attività, delle eruzioni solari. Il pianeta terra è da sempre soggetto ai così detti “flair” solari, ossia delle eruzioni talmente forti, da irradiarsi potentemente addosso ai pianeti vicini, colpendone e mettendo a dura prova il loro campo elettromagnetico. In passato vi sono già stati casi di tempeste solari, ma gli effetti sono stati poco visibili agli occhi dell’umanità, se non sotto forma di black out estesi a vaste zone del pianeta (1965 Canada e Stati uniti: 30milioni di persone rimaste al buio). Oggi non potremmo fare a meno dei dispositivi elettronici, le comunicazioni salterebbero, tutto si fermerebbe, senza elettricità. Bisogna dire però che questa è l’ipotesi più accreditabile tra tutte. Il sole ha un ritmo “sonno-veglia” di 11 anni, cicli in cui l’attività magnetica, ossia il motore della nostra stella, cambia a seconda delle eruzioni e delle macchie solari osservabili. L’iperbole di attività solare che avviene durante questi 11 anni, ha un suo picco durante il quale vi sono brillamenti ed espulsione di massa coronale, con il conseguente aumento delle aurore boreali visibili da noi terrestri,m normalmente nelle zone artiche. Bisogna dire quindi, che in effetti, il 2012 potrebbe proprio coincidere con quel picco di attività, di cui l’aumento sarà già riscontrabile nel 2011……

Nel prossimo approfondimento, tratterò dei comunicati NASA che si son susseguiti riguardo alle tempeste solari che pare, in maniera leggera, si stanno già riversando sul nostro pianeta, indebolendone il già malconcio, campo magnetico naturale.